Gualtiero Ranzani, milanese residente in Veneto che ha sempre lavorato nel commercio e nel marketing, ha imparato con la moglie Anna a gestire una valle da pesca accompagnato da passione ed entusiasmo. Valle AMA – Azienda Marina Averto è sita a sud della laguna di Venezia, nel comune di Campagna Lupia, ed era di proprietà del suocero mancato qualche anno fa. Insiste nel compendio di Valle Averto, dove occupa, con i suoi 295 ettari, quasi il 60% dell’intera superficie; il rimanente è occupato da altri quattro proprietari. «La cosa ci ha appassionato così tanto da investirci tempo e risorse personali, con l’obiettivo futuro di raggiungere il pareggio del bilancio grazie al rilancio dell’acquacoltura a regime estensivo per un allevamento di specie ittiche di qualità. La nostra valle è dichiarata “oasi”, unica tra tutte le valli della laguna veneta, pertanto sulla nostra proprietà non si caccia».
L’allevamento estensivo di specie ittiche diverse, con abitudini alimentari diverse, viene definito più semplicemente come “policoltura”. Un sistema, questo, che, secondo Ranzani, «permette un migliore sfruttamento energetico delle risorse trofiche e un miglioramento della produttività del sistema; infatti, gli animali che alleviamo nel grande lago salato di 265 ettari trovano in abbondanza quanto serve e quanto basta per la loro diversa alimentazione. In definitiva una catena alimentare completa. L’orata, ad esempio, trova conchiglie e molluschi in grande quantità; il cefalo (cinque i tipi di cefalo allevati) si nutre di ogni tipo di invertebrato bentonico ed anche di materiale organico con la vegetazione autoctona; il branzino (o spigola) si nutre di invertebrati di vario genere come crostacei, molluschi e naturalmente di tanto pesce».
Il pesce Valle AMA è certificato “bio” dal 2013, quando hanno raggiunto la certificazione di “prodotto biologico” autorizzato MIPAAF IT BIO 005 – W012. I controlli sono attivi e monitorati dalla D&D Consulting, che ha provveduto ad installare nel “colauro” e nel grande lago apparecchiature alimentate da energia solare che provvedono a controllare, oltre a dati su inquinanti, anche i dati relativi alla salinità, ossigeno e temperatura delle acque. «Non ci è mai stata segnalata una non conformità», precisa Ranzani. «L’area così monitorata — continua — è diventata per nostra volontà una vera nursery, dove possono vivere e crescere spigole, orate, boseghe, lotregani, volpine, caustelli e non ultima l’anguilla». Ogni valle dispone di peschiere di sverno. Quelle di Valle AMA coprono una superficie di oltre 7,5 ettari, completamente protette con reti contro i predatori, quali i noti cormorani e gabbiani reali. Tra gli investimenti aziendali vi sono i due nuovi monolocali destinati ad alloggio del capovalle e del suo vice e il rifacimento e ampliamento della struttura adibita ad officina e deposito. E poi sono in previsione, a primavera, i lavori di ristrutturazione della nuova “pescheria”, più ampia e comoda per meglio svolgere l’attività di movimentazione del pescato, incassettamento e invio ai mercati di riferimento. Valle AMA, agli immobili sopra citati, aggiunge cavane, magazzini, e dispone del casone di caccia, con torre di avvistamento e casone di pesca. «Quest’ultimo — sottolinea Ranzani — è un ex “dogado” della Repubblica Serenissima di Venezia, oggi semi-diroccato. Conosciutissimo, con annessa cavana, questa sì già ristrutturata, si trova sul canale Cornio dal quale, direttamente, si può raggiungere Venezia in trenta minuti. Allo studio la sua ricostruzione, a cui partecipa anche la Soprintendenza alle belle arti, che ha approvato il progetto affidato all’architetto Ludovica Ceccato e all’ingegnere Andrea Tramonte. Il progetto si basa sulla realizzazione di una location per meeting nazionali ed internazionali, congressi, eventi, ecc… proprio per la posizione strategica in cui è locato».
Ma torniamo all’allevamento. «A noi interessa mantenere, incrementare e migliorare l’allevamento estensivo con l’aumento delle semine programmate. Già questo — evidenzia Ranzani — insieme alle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, ci carica di costi più che impegnativi».
L’ossigenazione dell’enorme volume acqueo lacustre è garantita dalla circolazione dell’acqua per opera anche del vento. La circolazione della massa si ottiene con la realizzazione di canali sommersi e soprattutto dal “canale circondario”, di dimensioni variabili in larghezza e per una lunghezza che, nel caso di Valle AMA, è di 8 km. «Anche la manutenzione del “perimetro arginale” non è cosa da poco; deve essere sempre monitorato e gli interventi sono continui e onerosi. Gli argini del grande lago salato — continua Ranzani — sono continuamente erosi dal vento di bora che stagionalmente spira da nord-est, per cui sono necessari onerosissimi interventi con pontoni ed escavatori per il ripristino. Le barene a volte sono insufficienti a garantire protezione agli argini perché pure loro necessitano di continue opere di salvaguardia. E poi ci sono gli interventi sui due canali sotterranei principali detti “sbregavalle”».
Potenziare l’allevamento si diceva, ma come? «Potenzialmente — conclude Ranzani — per ogni metro cubo di volume potrebbero convivere 5 animali. Avendo potenzialità economiche adeguate potrei sviluppare gradatamente importanti incrementi di produzione anche senza arrivare ad una illogica saturazione del volume disponibile. Diciamo che si potrebbe pensare ad una crescita controllata portando gli attuali 350 quintali annui all’immediato traguardo di 1.000 quintali, pari a circa 0,08 animali per metro cubo di acqua».
Gian Omar Bison
Azienda Marina Averto Srl
Antico e certificato allevamento di pesce certificato biologico
Via Pignara 12 – 30010 Campagna Lupia (VE)
E-mail: info@aziendamarinaaverto.com
valleama.averto@gmail.com
Web: www.aziendamarinaaverto.com