E’ un vitigno ancora poco conosciuto ma in grado di dare risultati originali sotto il profilo organolettico: fine al naso e al palato, armonico ed equilibrato, aromatico ma non troppo, minerale e soprattutto sapido. Il Centogufi di Maurizio Favrel una scommessa vinta.

Ci eravamo lasciati due anni fa, che detto ai tempi della pandemia sembra un’altra era geologica, con i progetti di Maurizio Favrel, orgoglioso vignaiuolo indipendente (Fivi) titolare dell’azienda Malibran di Susegana (Tv). Obiettivi enologici mirati al perfezionamento della lavorazione della glera frizzante e col fondo, ma soprattutto con il lancio vero e proprio della boschera, vitigno autoctono potenziale compagno, per disciplinare, nel Prosecco e protagonista nel Torchiato di Fregona docg (con verdiso e glera), passito di qualità eccelsa. Favrel ne ha fatto uno dei tratti distintivi dell’azienda vinificandola ferma e secca e da novembre di quest’anno sarà distribuita anche come spumante metodo classico. E’ un vitigno ancora poco conosciuto ma in grado di dare risultati originali sotto il profilo organolettico: fine al naso e al palato, armonico ed equilibrato, aromatico ma non troppo, minerale e soprattutto sapido. Coltivata a Sarmede, proprio Vittorio Veneto (Tv) è risulta essere il territorio trevigiano d’elezione di una varietà nominata già sul volgere dell’ottocento e che si racconta debba il suo nome ad una piantumazione che veniva effettuata alta nelle colline, a ridosso dei boschi. E’ un uva che ha una maturazione piuttosto tardiva e che esibisce una buccia giallo verdastra, coriacea e resistente, adatta per questo all’appassimento.


La proprietà dei Malibran si estende per 14 ettari di vigneto coltivati principalmente a glera. A questa si aggiungono boschera, incrocio manzoni 13.0.25 e raboso. Storicamente la cantina era situata all’interno del vecchio granaio, fulcro dell’attività contadina del borgo rurale “Sottoriva”. L’edificio è stato ristrutturato e ampliato per fare spazio alla nuova struttura, centro dell’attività di vinificazione e produzione dei vini. Recentemente hanno completato i lavori di restauro della sala di degustazione e della reception. Hanno ottenuto la certificazione di qualità “Biodiversity Friend” che esprime la quantità di animali e vegetali viventi in un dato territorio. E in particolare la vigna del 5Grammi Rive di Santa Maria di Feletto ha ottenuto il punteggio record di 245 riscontrando la presenza di 17 famiglie di organismi, alcuni molto rari. E’ uno standard volontario aperto a tutte le aziende agrarie a produzione vegetale che credono in un modello di agricoltura sostenibile, a basso impatto ambientale e integrata nel paesaggio.


Tra i vini aziendali oltre alle diverse versioni del Conegliano Valdobbiadene docg, ricordiamo il Sottoriva – Colli Trevigiani IGT, glera frizzante rifermentata spontaneamente in bottiglia, col fondo (che da poco si chiama “col fondo agricolo”) cioè non filtrato e il compagno Cradamora. Il progetto “Col fondo agricolo” è nato da un anno circa ed è diventato un marchio che riunisce una quindicina di vignaioli della Pedemontana trevigiana impegnati in un progetto di valorizzazione della glera rifermentata in bottiglia, come da antica tradizione. Solo uve di proprietà e selezionate, lieviti naturali, colori torbidi e tappo a corona. Tra le regole le varietà ammesse: glera per almeno il 70% del blend, e/o i vitigni storici come perera, verdiso, bianchetta, boschera e rabbiosa fino a un massimo del 30%.



Degustazione Boschera: Il “Centogufi”, Colli Trevigiani IGT – 2018 (11° il titolo alcolometrico), viene prodotto con uve boschera 100%, vendemmiate a mano, che crescono su un terreno argilloso di origine alluvionale e morenica a Sarmede, località di Vittorio Veneto (Tv). Vinificato con macerazione sulle bucce di 5-6 giorni, il risultato è un bianco paglierino limpido, abbastanza consistente. Il naso è di buona intensità e complessità, fine. Note fruttate di pesca bianca, mela verde e agrume; floreali di camomilla di fiori secchi di prato. Erbaceo con aromi di maggiorana, santorreggia e fieno; speziato di liquirizia. Chiude una scia minerale e un sentore iodato. In bocca è secco, abbastanza caldo e morbido, fresco e sapido. E’ un vino maturo, equilibrato, armonico e fine, di buona persistenza e intensità e di corpo medio. La sapidità importante è la sua cifra. Servito a temperatura di 7°, si abbina a crudo di pesce, pasta al sugo di pomodoro, pasta al pesto genovese, carni bianche alla griglia.