L’etichetta che ha reso famosa l’azienda agricola Conte Loredan Gasparin è un icona del Montello. Ma i vini di Lorenzo Palla e famiglia si spingono oltre e regalano emozioni. Il mio servizio condiviso con Eugenia Torelli
L’azienda agricola Conte Loredan Gasparini è uno dei punti di riferimento nel Montello, zona iconica dell’alta Marca trevigiana, lodata sin dal 1590 dallo storico Bonifacio nella sua “Historia Trevigiana” e rinomata soprattutto per l’Asolo Prosecco e per i tagli bordolesi. Esattamente a Venegazzù di Volpago si estendono i 60 ettari dell’azienda. Negli anni 50 del Novecento fu il Conte Piero Loredan, discendente del Doge di Venezia Leonardo Loredan, a fondare l’azienda intorno a una villa veneta.
Nel 1973 subentrò nella conduzione dell’azienda Giancarlo Palla, che da subito puntò sui vitigni malbec, merlot, cabernet sauvignon e cabernet franc. Oggi è il figlio Lorenzo a portare avanti questa lunga tradizione.
Il MONTELLO
Rilievo collinare di forma ellittica lungo circa 13 km e largo 5 km, costituito da terra rossa che ricopre conglomerati di ciottoli calcarei, porfido e granito impastati con argilla, tutti detriti del fiume Piave e del dilavamento delle Alpi. Il punto più elevato ha un’altezza di 371 metri sul livello del mare. La superficie complessiva del Montello è di circa 6.000 ettari suddivisi in cinque comuni: Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Montebelluna, Nervesa della Battaglia e Volpago del Montello.
TENUTA DI VENEGAZZÙ
È il luogo dove è nata l’azienda. Circondata dalle vigne, si erge in tutta la sua bellezza villa Spineda, opera settecentesca dell’architetto F.M. Preti. A questa si affianca la casa colonica che ospita la cantina. I quarantasette ettari di vigneti che circondano gli edifici sono in prevalenza a bacca rossa, composti soprattutto dai vitigni cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e malbec.
TENUTA DI GIAVERA
Sita sui declivi collinari del Montello (tra i 150 e 250 m sl.m.), guarda verso la villa che fu sede della Provveditoria del bosco del Montello ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia. L’azienda si sviluppa su ventitré ettari, dedicati quasi interamente al Prosecco Superiore della Docg Asolo.
I VINI
I più blasonati restano i tagli di cabernet sauvignon, merlot, cabernet franc e malbec, tanto che nel tempo sono divenuti dei veri e propri simboli dell’enologia internazionale.
Il vino di punta dell’azienda, il famoso Capo di Stato, inserito in una pubblicazione francese dal titolo “100 Vins de Légende” come uno fra i 100 vini al mondo che, per la loro storia e il loro pregio, potessero essere unanimemente considerati come leggendari. La Riserva Capo di Stato nasce dalla selezione delle migliori uve dell’azienda e in particolare dallo storico vigneto del 1946 delle “100 piante”. È un vino intenso, caldo, di struttura importante così come i tannini. Il profumo è deciso e complesso. Deve il suo nome alle numerose richieste di acquisto che pervenivano da capi di Stato, tra i quali Charles De Gaulle, al quale è dedicato unitamente alla moglie Yvonne.
DEGUSTAZIONE
Una selezione di assaggi dagli Asolo Prosecco Superiore Docg ai rossi polposi della Doc Montello e Colli Asolani, fino al celebre Capo di Stato – Doc Montello Venegazzù Superiore -, degustato nelle annate 2016, 2009 e 2006.
Cuvée indigena, Asolo Prosecco Superiore Docg 2019
Uvaggio: 100% glera da vecchi cloni
Vinificazione: pigiatura soffice e fermentazione lenta per circa 8 mesi in autoclave a bassa temperatura, con soli lieviti indigeni e senza aggiunta di zuccheri

Giallo dorato luminoso. Bouquet di fieno e frutta macerata e sciroppata, pesca, albicocca, note mielate e di nocciola. Al palato il contenuto zuccherino si fa sentire, tornano i sentori di miele e cera d’api, con una bolla pastosa e avvolgente. Un sorso “borderline” nel panorama Prosecco.
Monti, Asolo Prosecco Superiore Docg 2017 extra brut
Uvaggio: 100% glera da vecchi cloni
Vinificazione: tradizionale con seconda fermentazione in bottiglia e sosta sui lieviti di circa 1 anno

Colore dorato e luminoso. Al naso sensazioni di crosta di pane e croissants, un frutto delicato a pasta gialla. Al palato è secco e asciutto, con sensazioni minerali e di erbe. La bolla è intensa e setosa.
Cabernet Sauvignon Montello e Colli Asolani Doc 2018
Uvaggio: 100% cabernet sauvignon
Affinamento: 50% in botte grande e 50% in acciaio

Rosso rubino intenso e di bella lucentezza. Al naso bei profumi puliti e intensi di piccoli frutti, note erbacee tipiche del vitigno e una sfumatura di foglia di pomodoro. Al palato rivela una spalla acida decisa e, nonostante l’estrazione, un carattere beverino, reso più austero da ricordi di erbe e radici amare. La chiusura è asciutta e lascia ricordi di foglia di tabacco.
Falconera, Merlot Montello e Colli Asolani Doc 2016
Uvaggio: 100% merlot
Vinificazione: fermentazione e macerazione di 10 giorni in vasche d’acciaio da 150 hl
Affinamento: 24 mesi in botti di rovere da 25-50 hl

Un calice dal colore rosso rubino scuro e profondo. Il bouquet richiama sensazioni erbacee, che avvolgono un frutto scuro, piccole bacche asprigne di uva spina nera, note di sottobosco, foglie di incenso, terra umida e ricordi boisé. In bocca morbidezza vellutata, rotondità e struttura. Un sorso caldo dalla trama tannica che non sovraccarica il palato, ma asciuga, portando con sé un ricordo di erbe amare.
Della Casa, Montello Colli Asolani Doc Venegazzù 2016
Uvaggio: cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, malbec
Vinificazione: fermentazione e macerazione di 20 giorni in tini di legno da 40 hl e vasche d’acciaio da 150
Affinamento: 30 mesi in botti di rovere da 25/50 hl

Rosso rubino scuro e concentrato. Il naso parla di note ferrose ed ematiche, un frutto scuro e asprigno, prugna matura e note balsamiche. Al palato è morbido e rotondo, dalla bella freschezza, per un sorso caldo e sapido, che richiama i minerali. Un vino non scontato, di grande corpo ed estrazione, ma anche bella beva.
Capo di Stato, Doc Montello Venegazzù Superiore 2016, con un assaggio delle annate 2009 e 2006
Uvaggio: cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e malbec da un’unica vigna con cloni di inizio secolo scorso
Vinificazione: fermentazione spontanea con 20 giorni di macerazione sulle bucce
Affinamento: il 50% della massa riposa per 30 mesi in botte grande da 25 hl e il 50% in barrique nuove da 225 litri

Il colore è un rosso rubino intenso, concentrato e impenetrabile, con un bouquet che chiama la foglia di pomodoro e di incenso, gli aromi di piccoli frutti a bacca scura, note di peperone, erbacee e di cacao. In bocca è vellutato, ma dalla freschezza tagliente. Morbido e caldo, con tannino che accompagna il sorso asciugandolo, per chiudere in un finale dai ricordi di frutto macerato e sensazioni di erbe.
Le annate più vecchie rivelano aromi evoluti e intensi e mantengono al palato una spiccata acidità. Ne è un esempio l’annata 2006, dal sorso teso e snello. Il tannino, più levigato e amalgamato, dona rotondità e i toni balsamici si accentuano, come nell’annata 2009, più polposa e morbida.