La finezza e la versatilità mostrati ieri al Filia di Verona dai vini dell’azienda irpina è stata di particolare interesse e piacevolezza. Tutti i profumi e i sapori degli autoctoni irpini con un’ottima freschezza e sapidità. E senza mostrare i muscoli.
Fonzone, azienda vitivinicola di Paternopoli (Av) ha scelto Verona per presentare i suoi vini. Nata nel 2005 su spinta e intuizione di Lorenzo Fonzone Caccese, ex chirugo datosi alla viticoltura, e della sua famiglia nell’areale della DOCG Taurasi, l’ambizione, mai nascosta, è sempre stata quella di far esprimere al meglio i vitigni autoctoni dell’Irpinia. Sul colle dei “Campi Taurasini” troviamo vigneti ad un’altitudine variabile tra i 350 e i 450 mslm. Uno scrigno di biodiversità tra ulivi, alberi da frutto e boschi, circondato dai torrenti Fredane ed Ifalco con suoli che variano da argillosi – calcarei ad altri più sciolti di origine sedimentaria senza mancare la polvere vulcanica del vicino Vesuvio. Dodici ettari vitati complessivi (6000 circa in irpinia) dove si vinificano falanghina, fiano, greco, aglianico. La cantina, prossima ai vigneti, copre una superficie complessiva di circa 2000 mq ed è quasi del tutto ipogea. Da un po’ di tempo, a supportare l’azienda, l’enologo Luca D’Attoma.
La presentazione di ieri presso il Ristorante Filia di Verona di Michael Silhavi ha messo in mostra una cucina di belle speranze e dei grandi interpreti della viticoltura irpina. I vini di Fonzone sono lo specchio di questo territorio e mostrano con i vitigni autoctoni vinificati in purezza il meglio della sua espressività. Di più: abituati ai vini campani e irpini in particolare, di una certa concentrazione cromatica, aromatica oltre che alcolicità, la gamma di Fonzone ha esibito una finezza ed una versatilità inaspettata. Pulizia nei profumi e nei sapori accompagnati da una freschezza e da una beva di grande piacevolezza e profondità. Il tutto frutto di una ricerca ed una applicazione in vigna e in cantina mirate ad estrarre il meglio di questi vitigni senza essere troppo muscolari; dall’anfora, all’acciao al legno con macerazioni calibrate e studiate appuntino. Un filo conduttore riscontrabile in tutte le tipologie con buona possibilità di evoluzione nel tempo. Insomma, una sorta di bianco nel nord al sud senza nulla togliere alle peculiarità dei vitigni autoctoni irpini.



NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Mattine- Falanghina Doc 2021 – Fonzone
Vitigno: 100% Falanghina
Vinificazione: 30% macerazione lunga sulle bucce in anfora, 30% macerazione lunga sulle bucce in acciaio, 30% in acciaio senza macerazione.
Affinamento: Dopo il blend affinamento di otto mesi in acciaio
Dal nome della contrada di provenienza, il Mattine deriva da un vigneto di Falanghina situato su terreni sabbiosi – argillosi. Pressatura soffice, macerazione sulle bucce, vinificazione in anfora e acciaio. Il colore è paglierino, limpido e piuttosto consistente. Il naso è fruttato, in particolare di frutta esotica, pesca bianca e agrume maturo; note di erbe aromatiche, balsamiche e una leggera scia minerale. In bocca si distingue per beva e freschezza. E ‘equilibrato e fine, di medio corpo. Si abbina a pesce dall’orata al branzino al forno, bollito, antipasti, frittura e spaghetti ai frutti di mare. Affettati.

Fiano di Avellino Docg 2021- Fonzone
Vitigno: 100% Fiano di Avellino
Vinificazione: macerazione di lunga e breve durata su anfore e acciao.
Affinamento: Dopo il blend affinamento di otto mesi in acciaio
Prodotto con uve fiano provenienti dalla tenuta Fonzone situata nel comune di San Potito Ultra a 500 m s.l.m. su terreno argilloso – sabbioso esposto a sud allevato a guyot. Vendemmiato nella prima decade di ottobre viene vinificato con macerazione in anfora e in acciaio, dalle 3 ore ai dodici giorni. È un vino giallo paglierino brillante. Il naso è pulito, elegante, delicato. L’aroma è fruttato e floreale, di erbe aromatiche e note mediterranee. Lungo in bocca, ammandorlato nel finale, fresco, sapido con una struttura importante, fine ed equilibrato. Si abbina a pesce salsato, crostacei alla griglia, pasta al ragù di carni bianche, coniglio alla cacciatora. Da Filia con un piatto di alici (quasi) in Saor.


Greco di Tufo DOCG 2021 – Fonzone
Vitigno: 100% Greco di Tufo
Vinificazione: acciao
Affinamento: 5 mesi in acciaio.
Nasce dai vigneti di Altavilla Irpina e Montefusco -impiantati rispettivamente nel 1990 e nel 2000- ed allevati a spalliera. Il microclima, i terreni argilloso-tufacei-calcarei e le basse rese conferiscono caratteri esclusivi alle uve. Vendemmiata a mano nella seconda decade di ottobre l’uva viene vinificata in acciaio e il vino affinato sempre in acciaio per cinque mesi. Il colore è giallo carico, con sfumature dorate. Il naso è agrumato, di frutta esotica matura, fiori bianchi ed erbe aromatiche. È un vino verticale, con spiccata sapidità e mineralità. Lungo in bocca e di buona struttura. Da Filia abbinato a ravioli di alga Nori, limone e brodo di sottobosco.


Sequoia – Fiano di Avellino DOCG Riserva 2020 – Fonzone
Vitigno: 100% Fiano
Vinificazione: Tre masse vinificano in acciao: una non fa macerazione, la seconda fa macerazione di dodici ore, la terza di tre giorni. La quarta in legno in botte grande di rovere francese leggermente tostata dove rimane dodici mesi.
Affinamento: Dopo il blend sei mesi in acciaio e 5 mesi in bottiglia.
È un Fiano di Avellino DOCG Riserva ottenuto da una selezione di uve provenienti da un ettaro e mezzo (4500 bottiglie) a Parolise, una delle zone più vocate dell’areale. Il clima è ideale e il suolo argilloso con intercalazioni lapidee. Il colore è paglierino con riflessi verdolini. Il bouquet è intenso e complesso con note di fiori bianchi, frutta a pasta gialla, agrume, esotica, matura. Lieve nota di frutta secca. In bocca è robusto e di ottima freschezza e sapidità. Fine e persistente. Equilibrato. Un vino che si può aspettare a lungo in attesa della piena maturità. Da Filià è stato abbinato a risotto alla zucca, zenzero e caprino.


Oikos – Greco di Tufo DOCG Riserva 2020 – Fonzone
Vitigno: 100% Greco di Tufo
Vinificazione: botte 25 hl di rovere austriaca
Affinamento: 12 mesi botte di rovere austriaca, 12 mesi acciaio, 12 mesi bottiglia
Siamo in Irpinia esattamente ad Altavilla Irpina, dove l’azienda lavora 1,5 ettari (3500 bottiglie) di una vigna di Greco Antico di oltre 40 anni. Rese molto basse, microclima particolare con importanti escursioni termiche, terreni argillosi, tufacei, calcarei con venature sulfuree sottostanti. Vendemmia nella seconda decade di ottobre.
I grappoli sono raccolti a mano, selezionati e pressati in maniera soffice. La fermentazione e l’affinamento vengono fatte in botte da 25hl di rovere austriaca per circa 12 mesi. In seguito l’affinamento prosegue in serbatoi di acciaio inox per altri 12 mesi e bottiglia per 12 mesi.
Il colore vira verso il giallo dorato, vivace e brillante. Al naso esprime profumi di grande intensità e complessità: mela gialla matura, particolare presenza di spaziatura leggermente dolce, note iodate e balsamiche. In bocca è di grande struttura senza perdere beva e piacevolezza. Distante ancora dalla piena maturità e armonico, fine ed equilibrato. Perfetto con il piatto di Filia a base di anatra cotta rosa, sedano rapa e thè nero affumicato.

