Dal Kamasutra al Rosatellum godono sempre gli stessi. Pochissimi, bulimici di potere, autoreferenziali.
Due settimane. Poco più di due settimane e ci saremo liberati del più vuoto, stantio, superato, pericoloso esercizio di onanismo elettorale da che ci hanno concesso di godere del diritto di voto. Mai come nella prossima scadenza elettorale, diritto e non dovere. Per chi ha superato gli “anta” come chi vi scrive, l’esercizio di voto ha avuto il sapore pieno e gradevole della democrazia da esercitare e preservare; del controllo responsabile delle autorità e del bilanciamento dei poteri. Una mano tesa ai concittadini e un pugno stretto sui suoi rappresentanti. Siamo passati dal pugno alla pugnetta, svuotati di qualsiasi potere di controllo, di indirizzo di supporto agli amministratori e di scelta della classe dirigente e di governo. Eravamo liberali, socialisti, comunisti, radicali, democristiani che occupavano piazze e sezioni. Siamo diventati onnivori consumatori di youporn elettorale.
Provati da una campagna elettorale meno gratificante del Grande Fratello ci siamo accostumati a tutto. Ci hanno ridotti all’assuefazione, alla rinuncia tanto per loro essere eletti col 70 col 50 o col 20 per cento è la stessa cosa. Ci possono dire tutto e il contrario di tutto sul giro di ventiquattro ore. E pur sapendo che nella maggioranza dei casi resteranno parole al vento continuiamo a bere senza chiederci se sia barolo o acqua tonica. Talmente assuefatti e talmente rinunciatari da non sapere nemmeno se e come protestare. Se e come alzare la voce. Non ci resta che l’onanismo elettorale.
Immagine da besti.it