
Gori Agricola, giovane ma consolidata azienda vitivinicola di Nimis (Ud), terra di Ramandolo, completa la gamma con Magnificat, interessante magnum di bollicine presentato lunedì scorso. L’ ultimo nato di una realtà arrivata a produrre 70mila bottiglie all’anno circa su 18 ettari di vigneti (saliranno a 20 circa dopo i recenti sbancamenti) in zona Doc dei Colli orientali del Friuli, celebra un anniversario importante: i dieci anni dalla prima messa a dimora dei vigneti. Ma il lancio del Magnificat coincide anche con la prima vendemmia biologica certificata.

Perché solo magnum? “Per avere un’evoluzione più stabile e protetta e per esaltare le caratteristiche sensoriali”, sottolinea Piero Gori, fondatore dell’azienda e vero cerimoniere di casa. La cuvée di Pinot Nero (60%) e Chardonnay (40%) esprime al meglio un terroir unico com’è quello di queste zone. A due anni dalla sboccatura le bollicine si presentano fini e persistenti, integrate. E i profumi, pur ancora in fase di affinamento, indugiano lievemente sulla crosta di pane e l’agrume e spiccano su sentori minerali, quasi sulfurei, balsamici e di erbe aromatiche. La trota al forno proposta in maniera diversa così come un ottimo crudo di San Daniele si sono rivelati abbinamenti azzeccati. La raccolta delle uve, totalmente manuale, avviene tra fine agosto ed inizio settembre e dopo selezione e diraspatura la fermentazione avviene in vasche d’acciaio. Permanenza sui lieviti prima della sboccatura di almeno 24 mesi. Niente liqueur d’expedition ma solo spumante della stessa cuvée per il rabbocco.

Gori Agricola si trova nel territorio di Nimis, antico Castrum Nemas romano del VI Secolo dC così come a quel periodo risale la vicinissima e bellissima pieve dei santi Gervasio e Protasio, esempio di architettura religiosa longobarda ottimamente conservata che merita una visita anche per la bellezza degli affreschi interni.

E’’ una realtà moderna, straordinaria, ultimata nel 2014 che si presta agli eventi e alle degustazioni. La cantina è divisa in due diverse sezioni, la prima ospita i contenitori in acciaio inox e nella seconda trovano collocazione le botti in legno, tonneau da 500 litri e botti da 15 a 20 ettolitri in rovere francese tipo Allier. Costruita su tre livelli sfrutta la forza gravitazionale ed evita inutili stress alle uve ed ai vini in fase di lavorazione.

La posizione è invidiabile con vigneti mediamente compresi tra i 200 e i 300 metri di altitudine protetti dai venti del nord dalle montagne e con la vicinanza alla pianura che favorisce le escursioni termiche notturne utili al miglior sviluppo degli aromi nell’uva.