
Al Cjasal è una trattoria di confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, acquistata come casale nel 1995 e aperta, dopo sapiente restauro, nel 1999. Un baluardo del gusto sulla sponda veneta del Tagliamento a San Giorgio (Ve). Un’unica, accogliente sala di mattoni e travi a vista e un porticato ospitale e ben curato per la bella stagione. La proposta culinaria è quella tipica di chi la sa lunga e poggia voglia di sperimentare, non di stupire, su basi solide fatte di esperienza e tradizione.



Sulle spalle (e immaginiamo pure sulle tasche…) di papà Enzo Manias e mamma Rosella Gobbato i due pargoli di famiglia Stefano e Mattia, entrambi sulla quarantina, hanno saputo erigere una proposta gastronomica gustosa, innovativa ed essenziale, tradizionale ma non spenta, ed evolverne l’offerta da locale inizialmente solo serale con pietanze di griglia alla brace quale era. Cura nella selezione delle materie prime a partire dall’orto di famiglia, attenzione alla scelta e all’abbinamento dei vini sotto l’occhio vigile di papà Enzo, molti bianchi e territoriali.

Servizio accorto e puntuale. Un menù dal quale sono spariti gli antipasti, i primi e i secondi. Una carta divisa in cicchetti, mezza porzione o porzione intera. “L’idea – sostiene Stefano Manias – è quella di agevolare la scelta dando a tutti la possibilità di costruirsi il proprio menù degustazione fatto, anche completamente, di cicchetti impiattati”. Qualità all’altezza delle aspettative, quantità adeguate, il consumatore viene lusingato dalla curiosità di assaporare proposte diverse. Stefano e Mattia dopo gli studi alberghieri e prima di abbracciare il locale di famiglia hanno lavorato per Enrico Bartolini il primo e per la famiglia Alajmo il secondo così come per il Quadri degli Alajmo a Venezia ha lavorato la pastry chef, e compagna di Mattia, Elena Falliero.


La giornata spesa assieme alla delegazione di Venezia e Mestre dell’Accademia Italiana della Cucina, accompagnati dal delegato Franco Zorzet ha visto proporre il seguente menu:
Cannolo veneziano, baccalà mantecato, olive, rapa e cipolla agrodolce;
Cjalda di mais, fagiolini, seppia cruda, schie fritte e pomata di nocciola;
Moscardino alla brace, crema di peperonata al nero, avocado e aglio nero;
Gambero di Mazara, crema di avocado e succo di cetriolo;
Mezzo pacchero con granchio, seppia bollita e salsa di vongole, mandorla e crema di burrata;
Carpaccio di branzino al vapore, rapa al sale, maionese leggera al pomodoro, caviale e capperi;
Polpo alla brace, salsa piccante al pistacchio e curry verde, pomodorino arrostito e ricotta infornata;
Brivido caldo: sorbetto al cetriolo e verbena, spuma al cioccolato bianco caramellato.
