La decima edizione del festival triveneto del baccalà partirà il 14 ottobre 2019 e si protrarrà fino 30 marzo 2020. Una cinquantina gli chef e i ristoranti in competizione. Tra le novità un concorso nazionale per trovare il miglior finger food a base di stoccafisso che aprirà il gran galà della finale all’isola di San Servolo a Venezia.
E sono 10. Il Festival Triveneto del Baccalà si prepara a sfoggiare la sua decima edizione. L’ennesimo tributo allo stoccafisso, merluzzo nordico conservato per essicazione scoperto dal mercante, patrizio e senatore della Serenissima Pietro Querini nel 1432 durante un viaggio che lo portò nell’arcipelago delle Lofoten in Norvegia. La competizione, messa in cantiere dalla Dogale confraternità del Baccalà Mantecato, dalla Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina e dalla Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati, coinvolge da sempre i più importanti ristoranti del triveneto i cui chef si misurano proponendo ricette creative ed innovative a base di stoccafisso. Tra questi un vincitore, che risulterà assegnatario del trofeo Tagliapietra, azienda mestrina tra le leader in Italia dell’importazione, trasformazione e commercio di prodotti ittici in particolare merluzzo, che verrà assegnato in occasione del gran galà finale programmato per sabato 16 maggio 2020 all’Isola di San Servolo. “La nostra azienda è nata a Venezia – hanno aggiunto Daniele ed Ermanno Tagliapietra – e qui ha sempre operato. Il fatto di aver scelto l’Isola di San Servolo, una delle più prossime al centro storico della città lagunare, come location che ospiterà il pranzo del galà finale non è casuale. E’ una scelta che va a coronare la decima edizione dei Festival”.

I cinque finalisti proporranno i loro piatti ad una giuria tecnica composta da sette membri, coordinati dallo chef Franco Favaretto, che decreteranno il vincitore 2020 che seguirà il trionfo 2019 di Renato Rizzardi della Locanda di Piero di Montecchio Precalcino (Vi).. “Non è facile – ha concluso Franco Favaretto, chef e patron del ristorante Baccalàdivino di Mestre – portare innovazione in un piatto a base di baccalà. Gli chef che partecipano al Festival lavorano infatti abbandonando i canoni della tradizione. C’è poi da dire, a conferma del grande lavoro che sta dietro ogni ricetta, che la maggior parte dei piatti elaborati per le precedenti edizioni del Festival li troviamo ancora oggi nei menù degli stessi ristoranti”. Un “Bacaltour” che inizierà il 14 ottobre 2019 e durerà fino al 30 marzo 2020. Una cinquantina di locali, di chef, per 150 pietanze (un antipasto un primo ed un secondo ogni serata) a base di stoccafisso. I clienti saranno i giudici e voteranno il piatto preferito della serata mentre i delegati del comitato dopo aver raccolto tutte le schede, provvedono ad inviarle alla segreteria del Festival. Tutte le ricette più votate saranno valutate il 06 aprile 2020, unicamente sulla carta, da una giuria tecnica, composta da soli chef, che ne seleziona dodici. I dodici realizzeranno la loro creazione da Favaretto a Mestre il 20 aprile e qui una giuria composta da chef e dal comitato esecutivo del premio porterà a cinque il numero di finalisti.

“Per il festival questo è un traguardo importante – ha spiegato Luca Padovani, presidente del comitato organizzatore – In questi anni abbiamo sempre operato con un obiettivo ambizioso, quello di promuovere la conoscenza e la cultura dell’utilizzo dello stoccafisso, superando i classici mantecato alla veneziana o bacalà alla vicentina”.
Annuncio fuori programma? La prossima uscita del libro di Ermanno Tagliapietra dedicato al merluzzo, allo stoccafisso, al baccalà. Un libro, sostiene l’autore, pieno di novità storiche e gastronomiche.