Chi vi scrive ha avuto il privilegio di partecipare qualche mese fa ad una degustazione verticale di Barbera D’Asti D.O.C.G. Superiore. Sette calici per sette annate: 2017, 2006, 2003, 2000, 1998, 1995, 1991. Messaggio chiaro: la barbera è in grado di soddisfare tutti i palati e tutte le necessità in abbinamento col cibo. Dalla freschezza e aromaticità in giovinezza, alla profondità, struttura, pienezza e persistenza nella piena maturità.
La facciamo a Vinchio o a Vaglio Serra? A Vinchio o a Vaglio Serra? Il più doroteo dei democristiani non avrebbe saputo fare meglio. E così, per non scontentare nessuno, la cantina dei 19 soci cooperatori produttori di vino dell’astigiano che nel 1959 hanno deciso di mettersi assieme è stata costruita su un appezzamento di terreno pianeggiante posto esattamente al confine tra i due piccoli comuni. Insieme, nonostante l’attaccamento ai reciproci campanili sia tale che per obbligo statutario il Presidente e il Vice Presidente devono essere uno di Vinchio e uno di Vaglio Serra, hanno condiviso negli anni l’obiettivo di portare l’uva ed il vino barbera il più in alto possibile e con loro tutto il territorio. Parliamo di un vitigno versatile che, a seconda della differente tipologia di terreno, di esposizione e di conduzione del vigneto e non di meno dal tipo di vinificazione e affinamento scelto, può dare vini giovani molto profumati oppure vini da lungo invecchiamento che reggono il tempo con eleganza. Il tutto con un occhio di riguardo ai vigneti migliori e alla salvaguardia delle vigne più datate le cui uve danno vita ad una linea denominata “Vigne Vecchie” nella versione giovane e quindi fresca e gioviale e nella versione affinata in legno, più datata, più complessa nei profumi e di maggiore struttura.
“Alcuni di questi vigneti – sottolinea il Presidente Lorenzo Giordano – hanno oggi più di 80 anni e richiedono un lavoro sempre più accurato, ma le poche uve da essi prodotte hanno qualità e caratteristiche del tutto particolari”. Perché i viticoltori accettano di continuare a lavorare questi vigneti? Perché la cantina non solo paga le uve a peso ma garantisce un determinato rendimento ad ettaro in funzione delle loro caratteristiche qualitative. Essere scelti per queste produzioni di alta fascia significa non solo motivo di guadagno adeguato ma anche di vanto e orgoglio per i produttori. Da uve di alta qualità derivano i vini di più alta gamma come “Insynthesis”, “I tre Vescovi”, i due “Vigne vecchie” o il Nizza “Laudana”.
“Sono nato a Vinchio e avevo cinque anni quando hanno costruito la cantina col contributo di tutti, mattone su mattone. Una scelta lungimirante – ricorda il Presidente Giordano – perché su zona pianeggiante e senza problemi ad ampliare. Ricordo che all’inizio non c’era nemmeno l’acqua potabile che recuperavamo per caduta da una fonte alla quale eravamo collegati con un tubo. Di restauro in restauro oggi parliamo di una superficie coperta di diecimila metri quadrati. Fino agli anni ottanta è andata avanti così: si ritirava l’uva, si pigiava, si faceva il vino e si dava agli imbottigliatori. Gli unici a non guadagnare adeguatamente erano i viticoltori. Negi anni ottanta abbiamo incontrato Giuliano Noè che è diventato col tempo il papà del barbera insieme a Giacomo Bologna. Da quel momento sono state censite e catalogate le vigne vecchie puntando alla qualità da vendere direttamente sul mercato”. Ad oggi sono quasi 200 soci con più di 500 ettari di vigneti (70% barbera) parte delle colline del Monferrato elette Patrimonio UNESCO. Oltre al barbera troviamo moscato bianco, brachetto, freisa e altre varietà. Dieci milioni di fatturato (10% estero) per 30 mila ettolitri vinificati nel 2022, 1 milione di bottiglie e 750000 bag in box. “La scelta del bag in box – puntualizza il Presidente – è una scelta di qualità per un vino che va nella denominazione Piemonte e solo li. Quasi tutte le confezioni sono vendute nel nordeuropa dove vogliono il vino di qualità e non sono interessati al contenitore”.
Enoturismo: Vinchio Vaglio a suo tempo ha acquistato una porzione di bosco attiguo alla cantina e confinante con la Riserva Naturale della Val Sarmassa e ha ripristinato l’antico sentieroinserendo tavoli, fontane e gli originalissimi “nidi”, strutture in salice intrecciato a mano che proteggono i tavoli da picnic dal troppo sole e dal vento mantenendo, però, le giuste aperture per godere dello splendido paesaggio circostante. “Rappresentano la nostra volontà di proteggere il territorio e le tradizioni – sottolinea Giordano – mantenendo lo sguardo rivolto al futuro: sono il simbolo dell’accoglienza familiare che l’azienda da sempre riserva ai suoi clienti. Il percorso dei nidi di ragno è recintato ma con cancelli facilmente apribili e si può sempre entrare. Abbiamo chiuso per difenderci da cinghiali e caprioli che ci fanno grandissimi danni. È percorribile a piedi, a cavallo e pure in bici”.
Barbera. La piramide della Barbera perfezionata dall’enologo Giuliano Noè(storico enologo della Cantina Vinchio Vaglio) e portata avanti dal 2018 dall’allievo Giuseppe Rattazzo e dal giovane collega Matteo Laiolo, vede alla base, molto allargata, il Piemonte DOC Barbera, su cui si pongono nell’ordine, per produzioni e rese sempre più contenute, le DOCG Barbera d’Asti, Barbera d’Asti Superiore, Nizza e Nizza Riserva. La vendemmia è quasi esclusivamente manuale e dalla base al vertice l’utilizzo del legno e i tempi di affinamento aumentano come disposto dal disciplinare. Si ottengono barbera diversi per freschezza, complessità, profondità ed abbinabilità. Tutte, e questa è la scommessa non solo della Cantina ma di tutto il Consorzio del Barbera d’Asti e del Monferrato, con una piacevolezza propria ed una collocazione precisa e funzionale. Per soffermarsi sulle punte qualitative più alte dobbiamo parlare di “Vigne Vecchie”, “Insynthesis”, “I Tre Vescovi”, e “Laudana”.
Vigne Vecchie 50 – Barbera D’Asti DOCG. Vigne Vecchie 50 fu presentato in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni della Cantina, fondata nel 1959. Senza passaggi in legno, “50 anni” restituì al vigneto, al territorio ed al vignaiolo tutto il merito del suo livello qualitativo col risultato di ottenere una barbera “come una volta”, di spiccata freschezza, ottimo corpo, buona struttura ed un caratteristico punto di fruttato.
Descrizione: le uve sono raccolte manualmente verso la terza decade di settembre. Dopo la diraspa-pigiatura delle uve il mosto viene trasferito in vinificatori orizzontali a temperatura controllata. Al termine della fermentazione alcolica viene immediatamente avviata quella malolattica all’interno di vasche inox. Conclusa questa fase, il vino viene fatto riposare per circa 16 mesi in vasche inox e in cemento. Viene poi affinato ancora in bottiglia per 6 mesi prima della commercializzazione.
Consigli di abbinamento: primi piatti con sughi di carne o funghi. Secondi di carni rosse e bianche (arrosti, rolate, pollo alla cacciatora); finanziera, bagna cauda, formaggi di media stagionatura ed erborinati.
Insynthesis – Barbera D’Asti DOCG Superiore. Sei Vigne Insynthesis nasce da un progetto del 2001 che prevedeva, e prevede tuttora, una selezione estrema di vigneti capaci di produrre uve di altissima qualità.
Descrizione: durante la terza decade di settembre, le uve, selezionate da vigneti di circa 60 anni sui quali è stato praticato un diradamento del 50%, vengono raccolte manualmente. Dopo la diraspa-pigiatura, il mosto viene trasferito nei vinificatori orizzontali a temperatura controllata. Successivamente alla fermentazione alcolica, viene avviata la fermentazione malolattica all’interno di vasche inox. Terminata questa fase il vino viene affinato in barriques nuove per circa 20 mesi; resta poi a riposare ancora un mese in vasche di cemento e viene infine messo in bottiglia dove rimarrà ancora un anno prima della commercializzazione.
Consigli di abbinamento: Arrosti, bolliti di bue grasso, selvaggina, fonduta (meglio se con tartufo bianco), formaggio stagionato. Nel dopo pasto un insolito accostamento con cioccolato fondente e, volendo, anche con un sigaro, in questo caso rigorosamente Toscano.
I Tre Vescovi – Barbera D’Asti DOCG Superiore. Nato con l’obiettivo di produrre una barbera di alta qualità, di buona beva e prezzo sostenibile, è la bandiera dell’azienda e del territorio: con lo stesso nome si identifica una delle “core zone” del Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte”. i Tre Vescovi è infatti, la località dove si incontrano i confini delle Diocesi di Acqui Terme, Alessandria e Asti.
Descrizione: si vendemmia nella terza decade di settembre. Le uve provengono, dopo diradamento e accurata selezione, da vigneti di circa 30 anni dove sono raccolte manualmente. Dopo la diraspa-pigiatura delle uve, il mosto viene trasferito negli appositi vinificatori a temperatura controllata. Al termine della fermentazione alcolica viene immediatamente avviata quella malolattica all’interno di vasche inox. A fermentazione conclusa il vino viene posto in affinamento in botti di rovere francese da 75 hl ed in barrique dove riposa per circa 12 mesi. Dopo un’ulteriore sosta di un mese in acciaio inox, il vino passa in bottiglia dove, prima della commercializzazione, viene definitivamente affinato per sei mesi.
Consigli di abbinamento:tagliatelle ai funghi, plin al ragù e lasagne. Secondi a base di carni rosse (brasati, arrosti) e selvaggina, ma anche “sancrau” e “baciuà”. Ottimo con formaggi erborinati, stagionati e piccanti.
Laudana – Nizza Docg. Bricco Laudana è il nome di un crinale collinare orientato a sud e situato tra Vinchio e Mombercelli, di grande vocazione enologica tant’è che proprio i suoi vigneti forniscono le uve destinate a produrre il “Nizza D.O.C.G.”.
Descrizione: si vendemmia nella terza decade di settembre. Le uve provengono, dopo diradamento e accurata selezione, da vigneti con età̀ media che si aggira sui 50 anni. La raccolta avviene manualmente. Si inizia con la diraspa-pigiatura delle uve ed il trasferimento del mosto in vinificatori orizzontali a temperatura controllata. Successivamente a quella alcolica, viene avviata la fermentazione malolattica all’interno di vasche inox. Terminata questa fase il vino viene affinato in barrique, con diversi gradi di utilizzo: buona parte in legno nuovo, ma anche di secondo passaggio o terzo passaggio. Questa fase dura per circa 12 mesi, dopodiché́ il vino passa ancora un mese in vasche di cemento e viene infine imbottigliato. Prima della commercializzazione sarà̀ proprio in bottiglia che godrà̀ di un ulteriore e definitivo periodo di affinamento di sei mesi.
Consigli di abbinamento: Fritto misto piemontese, brasati, arrosti, formaggi stagionati.
Verticale di Barbera D’Asti Docg Vigne Vecchie. Chi vi scrive ha avuto il privilegio di partecipare qualche mese fa ad una degustazione verticale di Barbera D’Asti D.O.C.G. Superiore. Sette calici per sette annate: 2017, 2006, 2003, 2000, 1998, 1995, 1991. Interessante al punto da mettere in evidenza tutte le caratteristiche aromatiche tipiche della barbera, distinguibile nelle note floreali ma soprattutto fruttate, fino al fiore appassito e alla confettura. Curiosa la pulizia e l’integrità delle annate più vecchie; la beva incredibile del 1991. Messaggio chiaro: la barbera è in grado di soddisfare tutti i palati e tutte le necessità in abbinamento col cibo. Dalla freschezza e aromaticità in giovinezza, alla profondità, struttura, pienezza e persistenza nella piena maturità.
Vinchio Vaglio: Barbera immersion until 1991
The writer had the privilege of participating a few months ago in a vertical tasting of Barbera D’Asti D.O.C.G. Superior. Seven glasses for seven vintages: 2017, 2006, 2003, 2000, 1998, 1995, 1991. Clear message: Barbera is able to satisfy all palates and all needs in combination with food. From freshness and aromaticity in youth, to depth, structure, fullness and persistence in full maturity
Shall we do it in Vinchio or Vaglio Serra? In Vinchio or Vaglio Serra? The most Dorothean of Christian Democrats could not have done better. And so, so as not to disappoint anyone, the cellar of the 19 cooperative members producing wine from the Asti area who decided to get together in 1959 was built on a flat plot of land located exactly on the border between the two small municipalities. Together, despite their attachment to each other’s bell towers being such that by statutory obligation the President and the Vice President must be one from Vinchio and one from Vaglio Serra, over the years they have shared the objective of bringing Barbera grapes and wine as as high as possible and with them the whole territory. We are talking about a versatile vine which, depending on the different type of soil, exposure and management of the vineyard and no less the type of vinification and refinement chosen, can give very fragrant young wines or long-aging wines that stand the test of time with elegance. All with an eye to the best vineyards and the protection of the older vines whose grapes give life to a line called “Vigne Vecchie” in the young and therefore fresh and cheerful version and in the version aged in wood, older and more complex. in aromas and with greater structure.
“Some of these vineyards – underlines President Lorenzo Giordano – are now more than 80 years old and require increasingly careful work, but the few grapes they produce have very particular qualities and characteristics”. Why do winemakers agree to continue working these vineyards? Because the winery not only pays for the grapes by weight but guarantees a certain yield per hectare based on their qualitative characteristics. Being chosen for these high-end productions means not only a source of adequate income but also of pride and pride for the producers. The highest quality wines such as “Insynthesis”, “I tre Vescovi”, the two “Vigne Vecchia” or the Nizza “Laudana” are derived from high quality grapes. “I was born in Vinchio and I was five years old when they built the winery with everyone’s contribution, brick by brick. A far-sighted choice – recalls President Giordano – because it is on a flat area and has no problems with expansion. I remember that at the beginning there wasn’t even drinking water which we recovered by falling from a source to which we were connected with a pipe. From restoration to restoration today we are talking about a covered surface area of ten thousand square metres. Until the 1980s it went on like this: the grapes were collected, pressed, wine was made and given to the bottlers. The only ones who didn’t earn adequately were the winemakers. In the eighties we met Giuliano Noè who over time became the father of Barbera together with Giacomo Bologna. From that moment on, the old vineyards were surveyed and catalogued, aiming for quality to be sold directly on the market.” To date there are almost 200 members with more than 500 hectares of vineyards (70% Barbera) part of the Monferrato hills designated a UNESCO World Heritage Site. In addition to Barbera we find white Moscato, Brachetto, Freisa and other varieties. Ten million in turnover (10% foreign) for 30 thousand hectoliters vinified in 2022, 1 million bottles and 750,000 bag in boxes. “The choice of the bag in box – points out the President – is a quality choice for a wine that goes under the Piedmont denomination and only there. Almost all the packages are sold in Northern Europe where they want quality wine and are not interested in the container”.
Wine tourism: Vinchio Vaglio in its time purchased a portion of forest adjacent to the winery and bordering the Val Sarmassa Nature Reserve and restored the ancient path by inserting tables, fountains and the very original “nests”, hand-woven willow structures that protect the picnic tables from too much sun and wind while maintaining the right openings to enjoy the splendid surrounding landscape. “They represent our desire to protect the territory and traditions – underlines Giordano – while keeping an eye on the future: they are the symbol of the family welcome that the company has always reserved for its customers. The path to the spider nests is fenced but with gates that can be easily opened and you can always enter. We closed to protect ourselves from wild boars and roe deer which cause us great damage. It can be explored on foot, on horseback and even by bike.”
Barbera. The Barbera pyramid perfected by the oenologist Giuliano Noè (historic oenologist of the Vinchio Vaglio winery) and carried forward since 2018 by his student Giuseppe Rattazzo and his young colleague Matteo Laiolo, sees at the base, much enlarged, the Piedmont DOC Barbera, on which place in order, for increasingly limited production and yields, the DOCG Barbera d’Asti, Barbera d’Asti Superiore, Nizza and Nizza Riserva. The harvest is almost exclusively manual and from the base to the top the use of wood and the aging times increase as required by the specifications. Barberas are obtained that differ in freshness, complexity, depth and combinability. All of them, and this is the challenge not only of the winery but of the entire Barbera d’Asti and Monferrato Consortium, with its own pleasantness and a precise and functional location. To focus on the highest qualitative points we must talk about “Vigne Vecchie”, “Insynthesis”, “I Tre Vescovi”, and “Laudana”. Vigne Vecchie 50 – Barbera D’Asti DOCG. Vigne Vecchie 50 was presented on the occasion of the celebrations for the 50th anniversary of the winery, founded in 1959. Without wooden passages, “50 anni” gave back to the vineyard, the territory and the winemaker all the credit for its quality level with the result of obtaining a barbera “like it used to be”, with a marked freshness, excellent body, good structure and a characteristic fruity touch. Description: the grapes are harvested manually towards the third ten days of September. After destemming and crushing of the grapes, the must is transferred to horizontal winemakers at a controlled temperature. At the end of the alcoholic fermentation, the malolactic fermentation is immediately started inside stainless steel tanks. Once this phase is completed, the wine is left to rest for approximately 16 months in stainless steel and concrete tanks. It is then refined in the bottle for 6 months before being released on the market.
Pairing advice: first courses with meat or mushroom sauces. Second courses of red and white meats (roasts, rolata, chicken Cacciatore); finanziera, bagna cauda, medium-aged and blue cheeses. Insynthesis – Barbera D’Asti DOCG Superiore. Sei Vigne Insynthesis was born from a 2001 project which envisaged, and still envisages, an extreme selection of vineyards capable of producing grapes of the highest quality. Description: during the third ten days of September, the grapes, selected from approximately 60-year-old vineyards on which 50% thinning has been practiced, are harvested manually. After destemming and crushing, the must is transferred to horizontal winemakers at a controlled temperature. After the alcoholic fermentation, the malolactic fermentation is started in stainless steel tanks. Once this phase is completed, the wine is aged in new barriques for approximately 20 months; it then remains to rest for another month in cement tanks and is finally bottled where it will remain for another year before being released on the market. Pairing suggestions: Roasts, boiled beef, game, fondue (preferably with white truffle), mature cheese. After the meal, an unusual combination with dark chocolate and, if desired, also with a cigar, in this case strictly Tuscan. The Three Bishops – Barbera D’Asti DOCG Superiore. Born with the aim of producing a high quality Barbera, good to drink and at a sustainable price, it is the flag of the company and of the territory: with the same name one of the “core areas” of the UNESCO World Heritage Site is identified.” Viticultural landscapes of Piedmont”. the Three Bishops is in fact the place where the borders of the Dioceses of Acqui Terme, Alessandria and Asti meet.
Description: harvested in the third ten days of September. The grapes come, after thinning and careful selection, from approximately 30-year-old vineyards where they are harvested manually. After destemming and crushing of the grapes, the must is transferred to the appropriate temperature-controlled winemakers. At the end of the alcoholic fermentation, the malolactic fermentation is immediately started inside stainless steel tanks. Once fermentation is complete, the wine is aged in 75 hl French oak barrels and in barriques where it rests for approximately 12 months. After a further month’s rest in stainless steel, the wine passes into the bottle where, before marketing, it is definitively refined for six months. Pairing suggestions: tagliatelle with mushrooms, plin with ragù and lasagna. Second courses based on red meats (braised, roasted) and game, but also “sancrau” and “baciuà”. Excellent with blue, mature and spicy cheeses. Laudana – Nizza Docg. Bricco Laudana is the name of a hilly ridge facing south and located between Vinchio and Mombercelli, of great oenological vocation, so much so that its vineyards provide the grapes destined to produce the “Nizza D.O.C.G.” Description: harvested in the third ten days of September. The grapes come, after thinning and careful selection, from vineyards with an average age of around 50 years. The harvest is done manually. It begins with the destemming and crushing of the grapes and the transfer of the must into temperature-controlled horizontal winemakers. After the alcoholic fermentation, the malolactic fermentation begins in stainless steel tanks. Once this phase is completed, the wine is aged in barriques, with different degrees of use: a good part of it in new wood, but also second or third passage. This phase lasts for approximately 12 months, after which the wine spends another month in concrete tanks and is finally bottled. Before marketing it will be in the bottle which will enjoy a further and definitive period of refinement of six months. Pairing suggestions: Piedmontese mixed fried food, braised meats, roasts, mature cheeses.
Vertical of Barbera D’Asti Docg Vigne Vecchie. The writer had the privilege of participating a few months ago in a vertical tasting of Barbera D’Asti D.O.C.G. Superior. Seven glasses for seven vintages: 2017, 2006, 2003, 2000, 1998, 1995, 1991. Interesting enough to highlight all the typical aromatic characteristics of Barbera, distinguishable in the floral but above all fruity notes, up to the withered flower and the jam . The cleanliness and integrity of the older vintages is curious; the incredible drink of 1991. Clear message: Barbera is able to satisfy all palates and all needs in combination with food. From freshness and aromaticity in youth, to depth, structure, fullness and persistence in full maturity.
